L’evoluzione delle piattaforme di advisory
By Federico Lusian
L’esperienza di Parva Consulting su quali strumenti e funzionalità possono offrire le piattaforme per dare un vero impulso all’attività di consulenza
In Europa, nel settore della consulenza finanziaria, si sono osservati tassi di crescita interessanti e si prevede che questa tendenza al rialzo continuerà anche negli anni futuri. Per aumentare l’efficienza e l’efficacia, gli advisor si impegnano sempre di più ad efficientare i processi interni e ad aumentare il grado di automazione degli stessi. Le piattaforme tecnologiche svolgono quindi un ruolo importante nel sostenere la futura crescita del settore.
Parva Consulting ha condotto diversi assesment e supportato molteplici clienti nel processo di software selection, sia nell’ambito dell’advisory sia in quello del risparmio gestito. Sulla base di quanto abbiamo osservato nel settore, ci sono quattro aree principali che possono essere definite critiche nelle piattaforme di advisory, e i diversi fornitori concentrano la maggior parte dei loro sforzi su di esse, implementando funzionalità potenzialmente differenzianti in ciascuna di esse.
Questo articolo si propone di indicare le componenti chiave delle fasi di onboarding del cliente, di scelta del portafoglio modello, di valutazione degli strumenti finanziari target e dei cruscotti CRM (customer relationship management), offrendo una comprensione approfondita delle relative caratteristiche e dei vantaggi che offrono. Esaminando in dettaglio queste componenti, possiamo ottenere preziose indicazioni su come contribuiscono al successo e all’efficienza delle attività di advisory.
1 – Onboarding del cliente
- Personalizzazione dei questionari MiFid per raccogliere e archiviare le informazioni rilevanti sulle preferenze di investimento e sulla tolleranza al rischio dei clienti.
- Algoritmi personalizzabili per definire il profilo di rischio del cliente sulla base delle risposte al questionario.
- Personalizzazione del peso assegnato a ciascuna risposta, per garantire un’accurata valutazione del rischio.
- Firma digitale del contratto di consulenza, che consente un processo di onboarding veloce e sicuro.
- Integrazione con soluzioni esterne dedicate, come le piattaforme CRM, per consolidare le informazioni sui clienti e migliorare la gestione dei dati.
2 – Selezione dei portafogli modello
- Supporto agli advisor nella definizione/selezione del portafoglio modello più adatto (o di “strategie d’investimento” più generali, che offrono maggiore flessibilità nella selezione degli strumenti finanziari target) in base agli obiettivi finanziari e al profilo di rischio dei clienti.
- Semplificazione della gestione delle proposte d’ordine (es.: supporto alla firma digitale delle stesse, riducendo la documentazione cartacea).
- Gestione delle preferenze del cliente in ambito ESG.
- Funzioni di ribilanciamento automatico e di ottimizzazione del portafoglio per mantenere un solido allineamento con gli obiettivi dei clienti.
- Gestione del controllo dei limiti per garantire conformità alla normativa vigente (es.: MiFid, IDD e criteri ESG).
3 – Selezione e classificazione degli strumenti finanziari target
- Funzionalità tradizionali di “selezione” degli strumenti finanziari target, basati tipicamente su filtri ed altri criteri di ricerca.
- Strumenti di analisi del rischio per valutare e gestire il rischio associato agli strumenti selezionati.
- Strumenti innovativi di “ranking” degli strumenti finanziari target, che consentono di personalizzare i criteri e i pesi per assegnare priorità alle opzioni di investimento.
- Funzioni di intelligenza artificiale come la NLU (Natural Language Understanding), ad esempio per facilitare la creazione di proposte d’ordine direttamente dalla documentazione relativa alle investment view.
- Strumenti di analisi delle performance, che sfruttano la disponibilità di dati sui fondi target o di API aperte per interfacciarsi con gli infoprovider.
- Integrazione con i sistemi di order execution.
4 – CRM e cruscotti
- Reporting personalizzabile per i clienti, per fornire aggiornamenti personalizzati sugli investimenti, in alcuni casi con la possibilità di tenere traccia del quadro complessivo del patrimonio del cliente, compresi wi beni non finanziari, le assicurazioni e la componente di debito.
- Cruscotti dedicati agli advisor, dotati di calendario degli incontri con i clienti, con la possibilità di tenere traccia degli argomenti discussi.
- Sistemi di allerta personalizzabili in base alla performance del portafoglio, per garantire un’azione tempestiva in caso di eventi significativi.
- Tracking delle proposte d’ordine presentate ai clienti e strumenti di analisi “what if”, per valutare come si sarebbe comportato il portafoglio se fossero state accettate/rifiutate determinate proposte, aiutando il consulente a dimostrare il valore del suo supporto.
- Scenari di stress test che simulano l’impatto di crisi finanziarie verificatesi in passato sui portafogli attuali, consentendo di valutare il rischio e le strategie di mitigazione.
È fondamentale riconoscere che non esiste una soluzione universalmente applicabile, poiché ogni società di advisory ha requisiti unici che devono essere adattati ai processi interni; questo rende la flessibilità e la personalizzazione caratteristiche chiave delle piattaforme. Considerando i diversi requisiti normativi e le diverse best practice in Europa, Australasia e Americhe, risulta evidente che le specificità locali rivestono un’importanza significativa.
In Parva Consulting seguiamo da anni lo sviluppo del mercato dell’advisory e delle relative piattaforme a supporto. Crediamo fermamente nel valore del confronto aperto con gli operatori del settore e speriamo di avere l’occasione per conoscere le vostre opinioni sul tema. Non vediamo l’ora di ascoltarvi.