Il ruolo della governance nell’affrontare le questioni ambientali e sociali
di Christian De Angelis
Perché la governance è un fattore chiave per la conformità ESG?
La governance è il più sottovalutato dei tre pilastri ESG, eppure è il primo su cui concentrarsi per la sua capacità di affrontare e coordinare gli altri, i cui impatti sono più visibili all’esterno dell’azienda.
Il Consiglio di Amministrazione svolge un ruolo importante e attivo nel determinare una politica ed una governance che integri i rischi di sostenibilità nei processi decisionali e nelle strutture organizzative ed operative.
Una volta determinato l’obiettivo ESG dell’azienda, il Consiglio di Amministrazione deve affrontare due questioni pratiche:
- la delineazione di ruoli e responsabilità;
- la definizione di flussi informativi adeguati.
Definizione di ruoli e responsabilità
Le aziende devono definire ruoli e responsabilità per la gestione delle questioni ESG, adottando un approccio personalizzato che si adatti alle loro esigenze.
L’approccio scelto deve essere strutturato e formalizzato come parte di una “Policy ESG“, definendo chiaramente un framework interno, i suoi comitati e le loro modalità di interazione.
Poiché ogni azienda è unica, abbiamo delineato tre possibili approcci di governance che la vostra azienda può esplorare come punto di partenza per adattare la governance ai fini ESG.
Ogni approccio presenta vantaggi e svantaggi:
- comitati e funzioni completamente nuovi possono essere composti da esperti ESG assunti dall’esterno dell’azienda che hanno già esperienza, ma è probabile che siano più costosi delle risorse interne;
- quando si aggiungono nuove funzioni, è necessario definire un nuovo TOM (target operating model) per integrarle nei meccanismi aziendali; è necessario del tempo per ricreare il precedente equilibrio operativo e politico;
- l’aggiunta di requisiti e responsabilità ESG alle funzioni esistenti creerà un carico di lavoro aggiuntivo;
- il coordinamento delle attività, guidato da un team ESG dedicato, può essere visto come un’interferenza tra le funzioni più “tradizionali”.
Definizione di flussi informativi adeguati
Una volta definita la nuova strategia di governance, il Consiglio di Amministrazione deve sviluppare sufficienti flussi informativi per un processo decisionale efficace e affidabile.
L’organo di governo deve stabilire un sistema di reporting sui rischi ambientali e sociali con particolare attenzione alle prospettive di medio-lungo termine, specificandone contenuti, creator e destinatari, frequenza. In particolare:
- stabilire KPI e KRI adeguati e misurabili, quali (a titolo non esaustivo):
- % di ricavi sostenibili/CapEx/OpEx, per le società non finanziarie;
- Green Asset Ratio (GAR), Banking Book Taxonomy Alignment Ratio (BTAR), per le società finanziarie;
- creare un’architettura di produzione dei dati e di controllo di gestione all’interno dell’azienda e lungo la catena del valore;
- programmare checkpoint periodici per monitorare e analizzare il posizionamento rispetto agli obiettivi, effettuando una gap-analysis.
In attesa degli standard EFRAG
L’EFRAG, che sta elaborando i principi di attuazione della CSRD su richiesta dell’UE, ha sottolineato l’importanza della governance dedicandole l’ESRS G1 – Business conduct, che entrerà in vigore l’1/1/2024.
Le società saranno tenute a fornire informazioni su:
- ruolo degli organi di amministrazione, vigilanza e gestione;
- descrizione dei processi utilizzati per identificare e valutare gli impatti materiali, i rischi e le opportunità;
- cultura aziendale e politiche di condotta aziendale;
- gestione dei rapporti con i fornitori;
- prevenzione e individuazione di casi di corruzione o concussione;
- casi confermati di corruzione o concussione;
- influenza politica e attività di lobbying;
- pratiche di pagamento.
Guardare avanti
L’obiettivo di Parva Consulting è dare valore aggiunto ai nostri clienti e la governance è solo un pezzo del puzzle. La normativa si sta evolvendo, la CSRD è ormai una solida realtà, l’EFRAG ha pubblicato le bozze dell’ESRS. La tassonomia dell’UE sta ampliando l’elenco delle attività “eligible”, delineando i criteri di inclusione. Un altro problema fondamentale è la gestione dei dati: individuare il giusto tipo di dati per le esigenze di indagine e monitoraggio, nonché stabilire il giusto quadro interno, è fondamentale per l’evoluzione dell’ESG.
Approfondiremo questi argomenti nei prossimi articoli!