Una guida pratica in quattro fasi verso la compliance ESG

By Christian De Angelis

Perché ESG è importante?

ESG (Environment, Social, and Governance) si riferisce alle tre aree in cui le imprese si impegnano a garantire la conformità a particolari misure ed obiettivi da raggiungere in un orizzonte temporale di medio-lungo termine.

L’impegno è guidato da due fattori, che spesso si sovrappongono: gli obblighi normativi e le esigenze di tracciabilità ESG per i leader della catena del valore.  Non esiste un unico regolamento o insieme di regole da tenere a mente, ma diversi standard, raccomandazioni e principi, che aggiungono tutti un tassello al puzzle. Se non ci si tiene aggiornati, si rischia di esporre l’organizzazione a gravi problemi normativi e reputazionali, che potrebbero avere un impatto significativo sull’azienda.

Guida pratica in quattro fasi verso la compliance ESG

Per affrontare efficacemente il tema della conformità ESG, le organizzazioni devono seguire un piano pratico in quattro fasi per passare dalla teoria alla pratica.

Step 1: Soggetti obbligati dalla normativa

Le aziende devono innanzitutto stabilire se sono soggette ai requisiti normativi. Le organizzazioni sono soggette alla normativa SFDR se sono partecipanti al mercato finanziario, come le imprese di investimento che offrono servizi di gestione del portafoglio, i gestori di fondi di investimento alternativi, le compagnie di assicurazione, gli istituti di credito che offrono servizi di gestione del portafoglio, i fondi pensione, i fondi di venture capital, o consulenti finanziari che offrono consulenza sugli investimenti. Secondo la CSRD, nei prossimi anni la platea dei destinatari crescerà in modo significativo.

Step 2: Responsabilità normative

Le organizzazioni devono integrare i rischi di sostenibilità e tenere conto dei Principal Adverse Impacts (PAI) nei propri processi interni. Per mettere in pratica queste linee guida, è necessario fare disclosure sul proprio sito web delle seguenti informazioni di dettaglio:

  • disclosure delle politiche sui rischi di sostenibilità: come i rischi di sostenibilità sono integrati nel processo decisionale di investimento della società, nella consulenza sugli investimenti o nel processo assicurativo;
  • disclosure dei PAI a livello di entità e di prodotto finanziario: quali sono i PAI, come vengono identificati e classificati, le politiche di engagement della società;
  • l’indicazione se il singolo prodotto/servizio finanziario proposto è conforme all’art. 6 (un prodotto finanziario senza un focus specifico sulla sostenibilità), all’art. 8 (un prodotto finanziario che promuove caratteristiche di sostenibilità) o all’art. 9 (un prodotto finanziario con un obiettivo di investimento sostenibile).

Step 3: Aree di azione

Le organizzazioni devono concentrarsi sulle seguenti aree cruciali.

Governance, struttura organizzativa e procedure operative: il consiglio di amministrazione deve:

  • esaminare i meccanismi decisionali per individuare ruoli e responsabilità nella gestione delle tematiche ESG;
  • predisporre flussi informativi adeguati, con KPI e KRI appropriati.

Risk management e compliance: le aziende devono integrare il Risk Appetite Framework (RAF) con una valutazione ed un controllo chiari ed inequivocabili dei rischi ESG, in linea con la strategia aziendale. L’analisi deve spiegare chiaramente le ragioni per cui si assumono o non si assumono determinati tipi di rischio.

Business model e strategia: per prendere decisioni strategiche, le aziende devono:

  • condurre una valutazione di materialità per identificare i temi ESG rilevanti per gli stakeholder su cui focalizzarsi;
  • adattare le procedure decisionali di conseguenza.

Reporting: le imprese devono divulgare (nei documenti precontrattuali e sul sito web) informazioni sui rischi di sostenibilità che siano esaurienti e comparabili, con i seguenti dettagli minimi:

  • comunicazione dell’integrazione dei rischi ambientali nella strategia aziendale: deve essere formalizzata una “Dichiarazione Non Finanziaria” che rifletta l’impegno ed i risultati ESG;
  • comunicazione del green degree dei prodotti finanziari: le motivazioni alla base della classificazione dei prodotti finanziari ai sensi degli articoli 6-8-9 della SFDR devono essere rese note attraverso gli standard tecnici di regolamentazione (RTS).

Step 4: Monitoraggio continuo

La conformità ESG richiede processi continui che si auto-alimentano. Le aziende devono pianificare revisioni periodiche dei loro sistemi di governance e organizzativi, l’integrazione dei fattori di rischio di sostenibilità nei servizi proposti e nei documenti di rendicontazione, aggiornandoli in base agli ultimi sviluppi normativi e alle best practice di mercato. La conformità garantirà alle loro organizzazioni la redditività a lungo termine, la corretta gestione del rischio e la prevenzione delle insidie normative e reputazionali.

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Parva Consulting si occupa di sostenibilità e sta lavorando ad una serie di progetti per migliorare l’esperienza di compliance ESG dei suoi clienti. L’esperienza acquisita ci ha permesso di creare un modello interno che può essere adattato alle esigenze dei clienti di vari settori e segmenti di mercato.

Con il continuo sviluppo della normativa ESG, si sviluppano anche i nostri modelli e le nostre teorie. Ci confrontiamo costantemente con gli operatori del mercato per comparare i vari approcci e strategie e per approfondire le nostre conoscenze condivise: non esitate a contattarci per discutere le vostre esigenze ESG con il nostro team!

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