La Transizione al Sistema di Regolamento T+1. L’Europa è pronta?

a cura di Silvia Adobati e Mattia Spinelli

Nel febbraio 2023, gli Stati Uniti hanno annunciato significative modifiche normative, inaugurando una nuova era per le transazioni broker-dealer nei mercati dei titoli statunitensi e canadesi. Il ciclo di regolamento standard, attualmente fissato a due giorni lavorativi dopo la data di esecuzione dell’ordine (T+2), sarà ridotto a solo un giorno (T+1) a partire dal 28 maggio 2024. Questo cambiamento cruciale ha avuto ripercussioni sull’intero panorama finanziario globale, innescando discussioni e considerazioni per transizioni simili in altri importanti mercati finanziari. Mentre la Cina ha già adottato un ciclo di regolamento T+0 per i titoli di Stato nel mercato interbancario, l’India è passata al T+1. La mossa del centro finanziario nordamericano non solo ha suscitato riflessioni nei mercati LATAM e APAC, con Cile, Perù e Colombia impegnati in una transizione a T+1 entro il 2025, ma ha anche stimolato valutazioni nel Regno Unito e nell’UE. Infatti, l’AFME ha avviato un’analisi, coinvolgendo gli stakeholder post-negoziazione dell’UE, per valutare costi, benefici e impatti. 


Benefici attesi da una riduzione del ciclo di regolamento 

Il settore finanziario prevede numerosi vantaggi dal passaggio a un ciclo di regolamento T+1, sottolineando un aumento dell’efficienza complessiva del mercato, la riduzione del rischio, l’ottimizzazione dell’utilizzo del capitale e un miglioramento della stabilità finanziaria. I vantaggi principali includono: 

  1. Riduzione del rischio nei periodi di alto volume e volatilità: 

    • Mitigazione dei rischi sistemici, di controparte e operativi nei periodi ad elevata volatilità. 
    • Preservazione dei benefici della compensazione nei regolamenti, riducendo il volume dei movimenti di titoli e valute tra i mercati. 
  2. Riduzione dei Requisiti di Liquidità: 

    • Diminuzione dell’esposizione al mercato e alla controparte con conseguente riduzione dei requisiti di margine.  
    • Rafforzamento dei broker-dealer per una migliore gestione del rischio di capitale e liquidità. 
  3. Efficienze di Capitale e Operative: 

    • Modernizzazione delle infrastrutture attraverso l’adozione di tecnologie e automatizzando processi manuali. 
    • Accelerazione dell’adozione su scala industriale del “Straight-Through Processing” (STP) e ottimizzazione dei calcoli dei margini. 
    • Adozione delle best practice per la trasparenza e l’accesso ai dati in tempo reale. 
  4. Riduzione dei costi: 

    • Riduzione dei costi a lungo termine per i partecipanti al mercato, superiore ai costi iniziali della transizione. 


Sfide e considerazioni

L’attuazione del “Central Securities Depositories Regulation” (CSDR) ha spinto gli operatori di mercato dell’UE a investire in sistemi e processi, garantendo la conformità ai requisiti del quadro di regolamento, tra cui la segnalazione dei fallimenti nei regolamenti e la previsione di sistemi per la gestione delle sanzioni finanziarie. Modificare la data massima di regolamento prevista dal CSDR, per ridurre la durata del ciclo di regolamento dei titoli, comporterebbe costi per i partecipanti al mercato derivanti dalla transizione da processi manuali a una maggiore automazione. Tra le altre spese, questi costi potrebbero essere trasferiti ai clienti, compresi i clienti retail, con possibili impatti sulla conformità ad altre normative dell’UE. Inoltre, gli ostacoli che impediscono una riduzione a T+1 nel ciclo di regolamento persisterebbero nel caso di una riduzione a T+0, facendo affidamento sull’automazione e sulla digitalizzazione nella catena del valore degli investimenti.

Riguardo alle sanzioni finanziarie, l’European Securities and Markets Authority (ESMA) ha identificato il rischio di un aumento dei fallimenti di regolamento a seguito dell’adozione di un ciclo di regolamento più breve, il che comporterebbe ulteriori sanzioni finanziarie a carico dei partecipanti al mercato.  

Transizione di UE e UK a un ciclo di regolamento abbreviato

L’adozione di un Ciclo di Regolamento Abbreviato (T+1) nei mercati finanziari rappresenta un passo significativo verso un aumento dell’efficienza e una riduzione dei rischi. Tuttavia, mentre gli Stati Uniti si preparano a effettuare questa transizione, l’Unione Europea (UE) e il Regno Unito sembrano procedere con cautela.

Il passaggio a T+1 è accompagnato dal potenziale aumento dei fallimenti di regolamento, con conseguente aumento delle sanzioni per i partecipanti al mercato. Inoltre, un passaggio a T+1 con successo richiede una collaborazione diffusa tra i mercati finanziari dell’UE e del Regno Unito.

In merito l’AFME ha pubblicato nel mese di ottobre 2024 un report che raccoglie le raccomandazioni del settore finanziario per l’adozione del ciclo di regolamento a T+1 confermando che il secondo semestre del 2027, attualmente proposto come tempistica target per la migrazione a T+1 in UK, potrebbe essere una scadenza fattibile anche per l’implementazione in Europa.

Questo implica interventi coordinati da parte di vari attori, tra cui i partecipanti al mercato, le autorità di regolamentazione e i fornitori di infrastrutture. Raggiungere questo livello di collaborazione richiede una pianificazione accurata, comunicazione e sincronizzazione in tutto il settore, rendendolo un processo complesso e laborioso. Tuttavia, il comprovato successo della migrazione dei mercati statunitensi e canadesi potrebbe spingere l’UE e il Regno Unito ad abbracciare tali cambiamenti.

Pertanto, i mercati finanziari dell’UE e del Regno Unito stanno attualmente affrontando queste sfide, soppesando i benefici rispetto ai rischi, avviando discussioni e procedendo con un approccio misurato verso un potenziale passaggio al regolamento T+1.


Guardando al Futuro: Cosa Deciderà l’UE?

Mentre il panorama finanziario globale subisce una trasformazione, tutti gli occhi sono puntati sull’Unione Europea. L’UE adotterà il ciclo di regolamento T+1? Quali decisioni prenderà l’ESMA in risposta ai cambiamenti del settore? Le risposte potrebbero ridefinire il panorama dei mercati finanziari internazionali.

In questa transizione dinamica, Parva Consulting è pronta a diventare il vostro partner strategico, offrendo competenza e supporto per accompagnarvi attraverso il panorama in evoluzione.

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